Un’altra giornata senza sosta, sempre in giro da un villaggio all’altro.

Al mattino ritorniamo a Lufejo ma dobbiamo arrenderci alla roccia. 42 metri senza trovare una goccia d’acqua non danno speranza di poterla trovare.

Decidiamo di spostarci di un centinaio di metri per fare un ulteriore tentativo.

Ma prima la trivella ha bisogno di un po’ di manutenzione dopo essere andata a pieni giri negli ultimi giorni. Ci vorranno almeno 3 ore.

Andando a Balaka c’è il momento lacrimuccia perché passiamo da Za’Mimba, il villaggio dove abbiamo costruito il nostro primo pozzo nel lontano 2015. È emozionante vederlo ancora funzionante e ripensare a quei momenti di un bel po’ di tempo fa.

Il nostro obiettiva a Balaka è parlare con l’ufficio governativo della supervisione dell’acqua per condividere i piani di aiuto che vogliamo portare alla comunità e per raccogliere le necessità più urgenti che hanno nel distretto.

Alle persone del Malawi piace molto parlare e il tempo vola. Ma almeno ci siamo conosciuti e abbiamo condiviso un po’ di informazioni. Tempo di mangiare qualcosa e torniamo a Lufejo. Gli scavi sono già iniziati e il terreno fortunatamente non è roccioso e infatti raggiungiamo l’obiettivo. Anche Lufejo avrà il suo pozzo!

Le donne ci fanno compagnia per ore con i loro canti, sono incredibili.

Le salutiamo e partiamo alla volta di Matteo. Incredibile, un villaggio con il mio nome.

Un bel villaggio con tante persone.

Gli scavi cominciano a pomeriggio inoltrato e vanno avanti con il buio dopo il tramonto.

Abbiamo l’opportunità di vivere qualche ora nel villaggio nei momenti che di solito non vediamo, come quello della cena.

Un piccolo fuoco acceso che, oltre a cucinare, serve anche a scaldarsi in queste serate molto fredde.

E tutta la famiglia si riunisce fuori dalla capanna, rigorosamente per terra, per passare insieme le ultime ore della giornata.

Un’atmosfera di altri tempi.

Un’atmosfera dei tempi del Malawi.